Sempre di corsa

Ma insieme almeno un caffé

ed un sorriso

Un haiku per lui

In un pugno di versi
tutta la vita

Bruma autunnale
Un lieve abbraccio avvolge
i gelsi spogli

Di fronte all'alba

dimenticai il tempo

Cadde una foglia

Ascolto il vento
Il crepuscolo sfuma
in sottofondo

Brezza di maggio
Ad ogni soffio increspa
la sua pelle

Passa tra le acacie, quel refolo caldo che soffia piano e si profuma.
 Poi, veloce, sale nelle forre che in quell'accenno breve di vento
respirano l'eco della valle, lasciando senza voce il canneto sul fiume...

Dopo la pioggia
E' sordo il calpestio
sul primo fieno

Quell'alba ardente
cinse i fianchi del poggio
Ma tu non c'eri

Cielo in esilio

dietro strati di nubi

Cammina un vecchio

Oltre la notte

Si spinge il volo ardito

dei grandi sogni

Fermo immagine

di un mattino di sole

Il tuo abbraccio

Canto di grilli

Sotto alti steli d'erba

che il vento piega

Canti sommessi
dal grembo del mattino

Pioggia sui tetti

Sollevo i lembi
d'uno spicchio di luna
Quieto sorriso

Passano gli anni
Anche questo mattino
sono qui per te

Glicine in fiore

Anche il cielo s'appoggia

sulle pergole

Tiepida notte
E la casa profuma
di braci spente

Incalza aprile
Assaporo il piacere
della lentezza

Indosso il sole
anche questo mattino
Prime carezze

Sere di marzo
Solo immoti riflessi
solcano il lago

L'ultima strofa
sull'uscio della notte
Poi mi addormento

Un dondolio
Sull'amaca le foglie
Vento di marzo

Sboccia la vita
sotto i filari spogli
Timide viole

Luci ad oriente
Quel lento dispiegarsi
s'intreccia ai sogni

S'attarda il vespro
Da solo in un angolo
guarda la luna

S'increspa ancora
la voce dei pensieri
Guardando il fiume

Esonda il cielo
Lo tocco con un dito
Bruma al mattino

Sgombrano il cielo
vaghi flutti lunari
E poi silenzio

Stare senza te
Assenza di colore
fin dal mattino

Tra nubi intrise
dell'alone lunare
Vaga la notte

All'orizzonte
Da una volta di calce
scende la neve

Viali autunnali
Crepitio di foglie
avvolge i passi

E si fa alba
Uno squarcio vermiglio
varca la notte

Tra i rami spogli
lievi tinte seppiate
Invecchia il giorno

Gonfi di vento
panni stesi a seccare
A sera stanchi

Stilla resina
che non muta nel vento
Cadono foglie

Novembre a sera
sa d'olio appena franto
Vivo sul Garda

Oltre quei vetri
Un vento silenzioso
portò la sera

Splende la luna
Passa svelta una nube

e non la copre

Tempo di quiete
Sotto gli alberi spogli
respira l'ombra

E' notte fonda
Su spalle addormentate
lieve è la pioggia

Legata al fianco
del giorno ormai roso
Sboccia la notte

Gocce di pioggia

sull'orlo del vestito

Mite febbraio